Cosimo de Nitto - anno scolastico 2010-2011
Cosimo De Nitto - 13-04-2011
La colpa dei tagli, chiaramente inventati dall'opposizione in malafede e ideologicamente prevenuta, non è del governo, ma dei dirigenti scolastici che chiedono soldi alle famiglie, non perché servono alla scuola per sopravvivere, ma per "attaccare il governo". Seguendo questa logica si dirà che la colpa della disoccupazione e della precarietà è dei giovani che scendono in strada a protestare, i quali avrebbero da lavorare, ma preferiscono rimanere disoccupati e precari per "attaccare il governo". Se il governo diminuisce i fondi per gli enti locali e questi aumentano il costo dei servizi la colpa è degli enti locali che chiedono più soldi ai cittadini per "attaccare il governo". Insomma la colpa non è di chi provoca il danno ma di chi si lamenta perché lo fa per "attaccare" chi questo danno ha provocato.
Cosimo De Nitto - 19-01-2011
Vorrei svegliarmi da un cattivo sogno che ormai è divenuto un incubo.
Vorrei svegliarmi in un paese normale in cui le cose, le persone, le istituzioni, i comportamenti sociali possano essere chiamati col loro nome.
In un paese in cui quando si parla di scuola si intende soprattutto dell'apprendere e dell'insegnare, dell'educazione e della formazione, di pedagogia e di didattica, di conoscenze e competenze, di decondizionamento e integrazione, di contenuti, saperi e istruzione.
E invece da anni, da troppi anni, la parola scuola è ormai divenuta sinonimo di economia, tagli all'occupazione e alle spese necessarie di funzionamento, spreco. Da anni siamo perseguitati dall'incubo che si manifesta sotto forma di teorema: la cultura è un peso economico,,,
Cosimo De Nitto - 18-12-2010
Alla mia età avrei l'obbligo di essere saggio, dispensare pillole di buon senso, trincerarmi dietro il principio dell' antiviolenza, ma non ce la faccio, nemmeno io.
Prevale in me la nausea che mi provoca il perbenismo, il benpensantismo, l'ipocrisia, la farisaicità che dai salotti televisivi e dai giornali ammorba l'aria e diffonde un fetore insopportabile. E monta anche in me la rabbia verso questi sepolcri imbiancati che predicano il rispetto delle regole democratiche mentre fanno strame della democrazia, dello spirito e della lettera della Costituzione, contro la quale invocano la cosiddetta Costituzione materiale, cioè la propria a proprio uso, consumo, interesse.
Cosimo De Nitto - 14-10-2010
c'é da chiedersi: l'informazione che in Italia cresce la povertà e che questa risucchia ceti finora ritenuti al sicuro dalla congiuntura economica significa qualcosa, ha attinenza con il mondo della scuola, con le problematiche dei bambini e delle giovani generazioni, con le problematiche familiari che sono dietro, con la condizione degli insegnanti e con lo stato della scuola?
E' "fare politica" da parte degli insegnanti preoccuparsi degli effetti devastanti che può avere, e in molti casi lo ha, sui bambini il fatto che i loro genitori non possono più permettersi di pagare la mensa a scuola?
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